di Felicia Lamonaca
A
partire dal Settecento, con il Grand Tour, molti sono i personaggi che
soggiornano sull’isola, lasciandone testimonianza nei loro
scritti. Ciò accade, a fasi alterne, fino agli anni
Cinquanta e
Sessanta del XX secolo, quando intellettuali, a volte di fama mondiale,
scelgono Ischia e Forio, come loro dimora. Un esempio incisivo
è
W. H. Auden, che giuntovi nel 1948 vi resta dieci anni, dividendosi tra
l’America e l’Italia, dove prende in fitto una casa
a
Forio. Il turismo di massa degli anni Settanta spazza via la presenza
di questi personaggi, ma nelle loro opere, nella collezione fotografica
dei privati e nel ricordo bibliografico di quanti, in vario modo, li
hanno conosciuti e frequentati, resta un’interessante
testimonianza del loro soggiorno foriano.
Sono personaggi intelligenti, profondi, a volte curiosi, che
attraversano Forio con il loro sguardo, annotandone i contrasti, gli
amori e le forti contraddizioni. Accanto a W. H. Auden, troviamo
scrittori come Truman Capote, attento osservatore delle tradizioni
locali ed ancora intellettuali alla ricerca di una serenità
perduta, come Ingeborg Bachmann, musicisti come Hans Werner Henze
o
William Walton, senza dimenticare un personaggio di grande spessore
come a Pier Paolo Pasolini , o un regista come Luchino Visconti, che a
Forio ha la sua casa.
Accanto a loro fanno capolino personaggi mondani, curiosi spettatori di
una Forio a molti sconosciuta.
