Negli
anni Cinquanta il «Bar Maria» è il luogo
di ritrovo
di una colonia di intellettuali ed artisti italiani e stranieri, che
quotidianamente si danno appuntamento in questo locale di appena
cinquanta metri quadrati, nel centro del paese, eleggendolo a simbolo
di una cultura internazionale.
Da Maria Senese,
questi
personaggi,spesso lontani dalla morale borghese, discutono di arte, di
letteratura e di politica, tra un campari e un bicchiere di vino. La
maggior parte della popolazione locale sembra non prestare particolare
importanza al calibro culturale di personalità come Bargheer, Auden, Capote, Moravia,
Morante,
Pasolini,
Bachman,
Henze, De Libero,
etc., che per loro sono semplicemente Don Edoardo, Audén,
forestieri, da trattare con rispetto, ma che non hanno nulla in comune
con gli indigeni. Così la pensa la maggior parte dei
foriani, ma
c'è anche qualcuno, come Maria,
la celebre « locandiera », amica di Auden, che li
accoglie
con simpatia ed affetto e loro ricambiano con sentimenti altrettanto
sinceri. Organizzano feste, dipingono quadri e scrivono poesie che
hanno come soggetto Forio e la sua gente.
Poi il turismo massa ed il dilagante benessere degli anni Sessanta
costringono molti di loro ad andare via, ma di Maria, la locandiera di
Auden e del Bar Internazionale ne parla la storia, come un'occasione
unica, da non dimenticare.